Pubblicazione di foto e video online: cosa succede se manca il consenso?

Il 24 novembre scorso l’Autorità Garante per la Privacy ha reso pubblica una brochure (scaricabile cliccando QUI) con alcuni accorgimenti per chi pubblica foto o video online.

Si tratta di norme che, prima di tutto, rispondono al buon senso, come l’invito a pensarci bene prima di pubblicare un contenuto online, chiedere il consenso della persona ritratta e controllare i tag della foto. Infatti, un video o una foto, possono essere difficili da rimuovere o cancellare, una volta che hanno avuto diffusione nella Rete, passando di mano in mano e la persona ritratta potrebbe non essere d’accordo con la vostra pubblicazione.

Un altro consiglio molto utile è settare le impostazioni privacy del profilo personale sui vari social in modo che i contenuti siano visibili solo ad una ristretta cerchia di amici, piuttosto che al vasto pubblico indiscriminato che ormai si riversa sulle piazze virtuali.

In generale, chi posta sul proprio profilo social o su gruppi condivisi, la foto di un soggetto che non sia un personaggio pubblico, senza averne l’autorizzazione, commette un reato. La legge sulla privacy, infatti, punisce con la reclusione che può arrivare fino a tre anni chi  esegue un illecito trattamento di dati personali tramite internet (Art. 167, comma 2, del Codice Privacy).

Se, poi, la pubblicazione illecita dell’immagine o del video offende la reputazione di chi vi è ritratto, si potrebbe rispondere anche del reato di diffamazione (cfr. Art. 595 c.p.) con la reclusione da un minio di 6 mesi fino a 3 anni, o con la multa non inferiore a 516 euro.

Infine, se il materiale reso pubblico ha contenuto sessuale, dal 9 agosto 2019 chi lo divulga incorre in un reato specificamente previsto e punito dall’art. 612 ter c.p., introdotto con la legge 69/2019. In questo caso siamo di fronte al cosiddetto “Revenge Porn“.

La legge punisce chi diffonde in maniera illecita, e quindi senza il consenso, immagini o video sessualmente espliciti. La pena è la reclusione da 1 a 6 anni e con la multa da euro 5.000 a euro 15.000 per chi registra il video e lo pubblica, ma anche per chi si limita a diffonderlo.

La pena è aumentata nel caso il cui il reato venga commesso dal coniuge, o da persona legata da relazione affettiva, oppure se la divulgazione avvenga con strumenti informatici o telematici.

Insomma, la semplice pubblicazione di contenuti online spesso viene presa fin troppo alla leggera ma, come si è visto, può comportare conseguenze molto pesanti. E’ opportuno, quindi, compiere un’attenta valutazione prima di cliccare su “pubblica ” o “condividi”.